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Archive for settembre 2009

Adesivi in bianco e nero

Da qualche tempo – è la terza volta in poche settimane – gli Orvietani si svegliano e trovano sui muri o talvolta sui monumenti della città(più grave), una cascata di adesivi con slogan di attivisti di una parte estrema dello schieramento politico. Questa mattina è stata la volta del sottopassaggio di Orvieto Scalo, adornato imponentemente di adesivi e volantini. La cosa potrebbe essere derubricata immediamente come semplice maleducazione e “problema minimo”, buono tutt’al più per attivare l’opera dei servizi di nettezza urbana comunali oppure, se ne è il caso, di vigilanza della Soprintenza dei Beni Monumentali, Artistici e Culturali( di cui la nostra straordinaria città è per fortuna stracolma). Il tema, però, è un altro: si tratta di una vera e propria provocazione, per di più reiterata nella quasi indifferenza delle istituzioni locali, Comune in primis, messa in atto da una frangia che si rifa all’estrema destra, che allo sfregio minimo in termini fisici, accompagna lo sfregio morale in una città che ha “dato” i Martiri di Camorena e che si impegna da sempre, giorno dopo giorno, a celebrare senza retorica ma con il coinvolgimento dei giovani la memoria del proprio passato. Come chiunque sa, la legge persegue gli atti di aggressione fisica al pari di quelli verbali. Se le offese sul piano personale sono materia di denuncia davanti ad un giudice, a maggior ragione lo sono le offese sul piano collettivo e sociale, che stanno avanti al tribunale della Storia: qui si tratta di (ri)tracciare tutti assieme, al di là degli schieramenti partitici, il discrimine di civiltà tra il futuro che vogliamo di prosperità e progresso per tutti, e chi vuole strizzare l’occhio ad antichi scheletri nell’armadio e riportare indietro l’orologio della storia. A partire da Orvieto, l’intera comunità delle cittadine e dei cittadini di Terni e dell’Umbria, nata dal sacrificio di molti e da un sussulto di amor di patria a seguito della Resistenza al Nazi-fascismo, sarà parte attiva in quest’opera sacrosanta di vigilanza civile e democratica.

Orvieto 30 settembre 2009-09-30

E-Mail info@anpiumbria.com

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Pubblicato sul mensile MICROPOLIS di settembre

Non ha tutti i torti Marcello Marcellini, autore de I Giustizieri. 1944:la brigata “Gramsci” tra Umbria e Lazio, a prendersela con la puntuta recensione di Marco Venanzi pubblicata sul numero di luglio di “micropolis”. Venanzi infatti polemizza con l’autore come se la sua opera fosse un saggio storico. Leggendolo e rileggendolo, invece, l’impressione che se ne ha è quella di un libro che racconta non la storia, ma una storia. Insomma Marcellini ha scritto una sorta di romanzo storico a tesi: i partigiani, o almeno alcuni di loro, erano dei sanguinari con il gusto di uccidere, quelli che essi giustiziavano non erano fascisti, la magistratura era prona al potere comunista e via dicendo. Insomma è come se uno volesse studiare il Seicento francese leggendo (absit iniuria verbis) i romanzi di Dumas padre o il Medioevo inglese attraverso Ivanhoe di Walter Scott. Detto questo ci si consenta di dire che il libro di Marcellini è un “romanzo” che gioca sui toni forti, una sorta di thriller sanguinolento, con effettacci, compresa la concessione all’odierno spirito animalista (l’uccisione a coltellate e a colpi di calcio di moschetto, come il suo padrone, di Tania, la cagnetta di Centofanti). Oggi si pubblica tanta robaccia e non è un libro più o meno brutto che fa la differenza, quello che merita qualche risposta non è quindi Marcellini, quanto i suoi esegeti ed apologisti, che gli riconoscono il ruolo di storico di vaglio e ricercatore obiettivo. Fino a quando questo avviene su siti e riviste che fanno chiaro ai reduci della Rsi pazienza, quando però la questione tracima oltre questo ambito merita qualche chiarimento.

I fatti
Non è vero che gli eventi raccontati da Marcellini non fossero conosciuti e che siano stati portati alla ribalta dall’autore e dal compianto prof. Pirro. Quando i processi furono celebrati vennero fatte addirittura assemblee popolari, più recentemente ne ha parlato Sandro Portelli nel suo Biografia di una città, uscito nel 1985, infine – nel convegno organizzato in occasione del Cinquantesimo della liberazione – della violenza partigiana ha parlato, sia pure sommariamente, Gianfranco Canali. Si dirà che ad essi non è mai stato dedicato un libro ed è vero, ma è anche vero che ancora non esistono studi esaustivi sulla Resistenza in Umbria, sul fascismo e sull’antifascismo, sulla stessa brigata Gramsci, cose altrettanto importanti dei giustiziati nel ternano e nel reatino.
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Di Salvatore Loleggio

Intorno a un libro sui presunti crimini ed orrori perpetrati da partigiani della Brigata Gramsci, che operò nel Ternano e nel Reatino, è nata nei mesi scorsi una polemica che sarebbe di piccola portata, se la reinterpretazione complessiva della storia d’Italia non fosse tra i puntelli ideologici della destra che governa e che in parti consistenti aspira a farsi regime. Sul tema uscirà domenica 27 settembre su “micropolis” un articolo di Renato Covino, docente di Storia contemporanea all’Università di Perugia, che riteniamo chiarificatore e che invitiamo a leggere. Qui crediamo di fare cosa utile fornendo ai lettori una breve ricostruzione della polemica e, in appendice, un articolo di Marco Venanzi dal numero di luglio-agosto di “micropolis” e una nota “didattica” sul revisionismo.

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A.N.P.I. – AVL – ASSOCIAZIONE 26 SETTEMBRE
Organizzano un corteo che partirà da Viale dei Martiri e percorrerà Viale Venezia, Via Bgt Basilicata e Viale dei Martiri per ricordare l’eccidio del 26 settembre 1944

Domenica 27 settembre 2009 alle ore 20

La cerimonia si svolgerà con le seguenti modalità:
– Raduno dei partecipanti alle ore 20 davanti alla lapide di Viale dei Martiri; alcuni ex partigiani accenderanno il fuoco su un braciere, si accenderà una fiaccola e con la medesima lumini portati da bambini. I lumini saranno subito deposti dai bambini stessi davanti alla lapide
– Saranno letti alcuni brani riportanti lettere di impiccati e fucilati della resistenza e altri presi dalla letteratura
– Si accenderanno lumini che giovani depositeranno poi ai piedi di ogni albero degli impiccati del 26 settembre 1944
– Alle 20,30 circa il corteo si incamminerà uscendo da Porta delle Grazie, percorrerà a destra parte di Viale Delle Fosse lungo il marciapiede e attraverserà la strada in corrispondenza di Viale Venezia proseguendo lungo il marciapiede di destra. Si proseguirà fino agli ultimi alberi in territorio di Cassola. Si ritornerà dall’altro lato della strada, si riattraverserà Viale Delle Fosse, si proseguirà lungo il marciapiede di Via Bgt Basilicata e ritornando si percorrerà Viale dei Martiri. Il corteo si scioglierà davanti alla lapide.
– Non si faranno canti, non saranno eseguiti brani musicali, niente bandiere o scritte; solo i brani letti da alcuni giovani, per il resto un silenzio pieno di memoria, omaggio, ricordi, progetti tesi a fortificare il nostro spirito e la nostra vigilanza.
Questa iniziativa è nuova e vuol essere soprattutto omaggio
e testimonianza che partono dal nostro intimo
diventando messaggio genuino e forte
L’eccidio del Grappa … i fucilati … gli impiccati …
Frammenti di orrore … di dolore …
di strazio … di tradimento … di volgarità …di ignominia.
LA NOSTRA PRESENZA E’ PREZIOSA – E’ CANTO DI DOLORE E TESTIMONIANZA

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L’ANPI ha ricordato l’8 settembre 1943 a Terni con una ceriminia presso il monumento ai partigiani a Ponte Garibaldi.Alla manifestazione hanno partecipato il sindaco di Terni sen. Leo Di Girolamo, rapreentanti del Prefetto e del Questore di Terni, dell’Esercito e dei Carabinieri.
Folta la rappresentanza dell’ANPI guidata dal presidente provinciale.
Dopo la deposizione di una corona ha preso la parola il vice presidente dell’ANPI di Terni Valentino Filippetti che ha ricordato il valore della resistenza ed il significato storico dell’8 settembre 1943. In particolare i è soffermato sul contributo di tanti civili e militari che proprio dopo l’8 settembre si ritrovarono uniti per riconquistare la democrazia per il nostro paese.
Ha poi preso la parola il Sindaco Di Girolamo che ha ringraziato l’ANPI e l’ANPPIA per l’iniziatica odierna e per le tante prese durante l’anno. Il sindaco ha ricordato il contributo degli antifascisti ed il valore della Resuistenza.

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