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Archive for febbraio 2010

Al Preg.mo Sig. Sindaco di Otricoli

-Alle Autorità civili, militari e religiose

-Alle Associazioni combattentistiche e d’Armi

-All’A.N.P.I.

Nel ricevere l’invito alla celebrazione commemorativa in ricordo del martirio di Di Blasi Gaetano e del concittadino Costorella Orazio ho provato una forte emozione nel ricordare il sacrificio di questi due grandi eroi morti per donare all’Italia Libertà e Democrazia.

Inoltre, mi commuove il sapere che il loro ricordo vive nei cuori di tutti noi e supera la barriera del tempo, ne è testimonianza proprio la celebrazione che puntualmente programmate e di cui ne sono infinitamente riconoscente.

Difatti manifestare il contributo che questi eroi hanno apportato alla Resistenza vuol dire non solo onorarne la memoria ma anche fare in modo che il loro sangue, la loro lotta, la loro assoluta fedeltà agli ideali di patria e libertà non siano stati vani.

Per di più, rievocare con questa cerimonia i principi per i quali questi due eroi combatterono fino alla morte, ossia i principi della Democrazia, Libertà, Amore per la propria Patria, vuol dire fare in modo che tali ideali non precipitano nel baratro dell’oblio, ma siano la guida costante delle nostre azioni.

In particolare il ricordo del concittadino Orazio Costarella rende noi misterbianchesi  consapevoli di essere debitori del suo coraggio e del suo atto di devozione e per questo lo additiamo ad esempio ai nostri giovani cittadini.

Consapevole dell’importanza di questa celebrazione sono profondamente rammaricata di non aver potuto presenziare perchè motivi familiari mi hanno trattenuta nella mia città.

Vada al Sindaco di Otricoli, alle Autorità civili, militari e religiose, alle Associazioni combattentistiche e d’arma, all’ANPI, il ringraziamento mio personale e della cittadinanza di Misterbianco per avermi invitata a commemorare il ricordo di Di Blasi Gaetano e del figlio Costarella Orazio che grazie a Voi ha riscoperto il calore della sua terra e l’amore dei suoi cari.

Ninella Caruso

Misterbianco, 18 febbraio 2010

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Se ne è andato Marino Rossi partigiano con Cimarelli

Un altro partigiano se ne và . E’ Marino Rossi che costituì insieme a Cimarelli il primo nucleo partigiano a CESI (TR) che avrebbe poi dato vita alla brigata Gramsci. dopo la liberazione di Terni partì volontario il 2 febbraio 1945 con altri 300 volontari per la Guerra di Liberazione nel nord Italia dove combattè con la Cremona. Per tutta la vita è stato stato un attivo militante delle forze democratiche. Alla famiglia vanno le condoglianze dell’ANPI e dell’ANPPIA di Terni.

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l’ANPI e l’ANPPIA di Terni abbrunano le loro bandiere per la scomparsa di Raffaele Rossi uno dei padri dell’Umbria Democratica

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Alla compagna Aimera e

alle sue figlie

La Segreteria Regionale della CGIL è sicura di interpretare il pensiero degli iscritti alla organizzazione nel formulare le più sentite condoglianze per la morte del compagno Raffaele Rossi.

Per tutto il gruppo dirigente della CGIL e per migliaia di iscritti Raffaele Rossi è stato un punto di riferimento come dirigente politico e come uomo di cultura.

Raffaele Rossi ha rappresentato per il movimento operaio umbro l’uomo che ha saputo stimolare e praticare, in anni difficili, la militanza alla ricerca storica e sociale.

Egli ha dato un contributo per la crescita umana e politica di tanti e tante dirigenti mai pago nella ricostruzione storica degli eventi della nostra Regione, delle ragioni delle lotte contadine e operaie, traendone sempre spunti nuovi per accrescere il patrimonio del sapere collettivo per la sinistra.

Con la CGIL ha collaborato anche di recente alla predisposizione di un volume, presentato in occasione del centenario dell’Organizzazione, in cui ha ricostruito, attraverso le testimonianze dei Segretari generali la storia della CGIL dal dopoguerra ai giorni nostri.

Ricorderemo sempre lo spirito di ricercatore e di politico illuminato che lo ha contraddistinto in tutti questi anni.

Segreteria Regionale CGIL Umbria

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(ANSA) - ROMA, 3 FEB - Appaiono "strumentali" le parole del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul ruolo che la lotta di liberazione ebbe in Italia. Così Armando Cossutta, ex partigiano e vicepresidente vicario dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani), commenta
quanto detto dal premier oggi intervenendo alla Knesset in Israele.
   "La dichiarazione di Berlusconi a proposito della guerra di liberazione che ha riscattato l'Italia dal nazifascismo – spiega Cossutta - non mi meraviglia. Sono concetti che aveva già
espresso un anno fa nella ricorrenza del 25 aprile, ma purtroppo nei mesi successivi se ne è poi scordato. Oggi - sottolinea - li riprende e temo che lo faccia, come sempre, in modo strumentale, probabilmente perché la visione della tragedia della Shoà e delle persecuzioni naziste lo hanno fortemente colpito e anche perché, attento come è ai sondaggi, Berlusconi
non può non sapere che la grande maggioranza del popolo italiano difende la causa della guerra di liberazione che ha garantito la democrazia in Italia con la Repubblica e la Costituzione".
   Ora, aggiunge il vicepresidente dell'Anpi, "il presidente del Consiglio tenga ben presente che l'anniversario della Liberazione, il prossimo 25 aprile, deve essere celebrato solennemente in tutti i comuni italiani, nelle caserme e nelle
scuole e questo è un compito del Governo".

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