Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for marzo 2011

 

La sera di lunedì 28 marzo è venuto a mancare il grande partigiano dr. Mario Bonfigli, medaglia d’argento al valore militare della Resistenza, fondatore e 1° comandante della Brigata San Faustino-Proletaria d’urto. La Brigata ebbe come campo d’azione il comune di Pietralunga e le zone confinanti di Umbertide, di Città di Castello, di Montone, di Gubbio e di Cagli.

Il giorno 9 settembre 1943, dopo l’armistizio, il tenente dell’aeronautica Mario Bonfigli, per non restare consegnato e senza prospettive nell’aeroporto di Rimini, si levò con il suo caccia per raggiungere il Re e il Governo Badoglio al Sud dell’Italia. Ma la mancanza di carburante lo obbligò ad atterrare verso Castiglione del Lago, da dove, nascosto l’aereo con erba e frasche in un fienile, iniziò la sua vita da clandestino. Dietro informazioni di contadini della zona, si portò sulla montagna di Pietralunga, nella località San Faustino, dove insieme a Bonuccio Bonucci, Luca Mario Guerrizio, Vittorio Biagiotti e don Marino Ceccarelli, il 13 settembre costituì il nucleo originario di quella formazione che divenne una brigata partigiana di circa 400 uomini.

Fra le più importanti operazioni che avvennero sotto il comandante Mefisto, così chiamato per i lunghi capelli e la barba rossi, occorre ricordare la distribuzione alla popolazione delle granaglie sottratte ai depositi del consorzio agrario controllati dai repubblichini; la liberazione del comune di Pietralunga con la cacciata del podestà, reinsediando il sindaco socialista deposto dai fascisti 23 anni prima; il rallentamento per 16 giorni della marcia verso Cassino della divisione tedesca Goèring con atti di sabotaggio, scontri di guerriglia e blocchi delle strade.

Dopo la liberazione della città di Perugia, dal CNL locale, fu incaricato di riorganizzare il corpo della polizia municipale. Assolse il compito con estrema dedizione, dal 1944 al 1946, quando gli fu chiesto di allontanarsi, affinché fosse stato ridato il posto al vecchio comandante fascista, decorato con sciarpa del Littorio. L’oltraggio lo ferì moltissimo e lo allontanò dalla vita politica, fino a che, dietro insistente invito dei suoi antichi amici partigiani combattenti (Settimio Gambuli e Livio dalla Ragione), all’inizio degli anni ’70 si avvicinò all’ANPI, dirigendola con intelligenza ed equilibrio come Presidente per 26 anni, sempre memore della storia e dei valori per cui combatté e circa 65 suoi compagni della Brigata perirono in combattimento.

Noi lo ricordiamo con affetto e riconoscenza.

ANPI Perugia

Read Full Post »

Il 29 marzo si è tenuta la cerimonia di commemorazione dell’eccidio di Camorena da parte di fascisti e tedeschi. Hanno partecipato quasi tutti i Comuni dell’Orvietano, la Provincia di Terni, il Comune di Castiglione in Teverina , associazioni combattentistiche ed ovviamente l’ANPI la cui delegazione era guidata dal vice presidente provinciali Valentino Filippetti e da Alvaro Valsenti. Presenti anche molti srudenti accompagnati dai loro insegnanti.

=====================================================================

CHI ERANO I 7 MARTIRI di Laura Ricci

Ulderico Stornelli, Alberto Poggiani, Raimondo Lanari, Amore Rufini, Raimondo Gugliotta, Dilio Rossi, Federico Cialfi: questi i nomi dei sette trucidati a Camorena. Chi erano e come si sono trovati insieme in questa tragica sorte?

Ulderico Stornelli e Alberto Poggiani possono essere definiti i capi storici di quella che sarà chiamata sbrigativamente, dai fascisti e dai contadini meno compiacenti, la “banda Stornelli”: rifugiati in una grotta di Case Nuove, nei pressi di Baschi, in buoni rapporti con la maggior parte dei contadini del luogo che li stimano, svolgono un’attività che potrebbe essere accostata a quella dei partigiani, fatta di propaganda antifascista, distribuzione di stampa clandestina e organizzazione di sbandati e renitenti. Federico Cialfi, fra tutti il più anziano, è il loro collaboratore esterno, sia per i rifornimenti di cibo che per i collegamenti.

Read Full Post »

Mario Bonfigli, comandante partigiano della Brigata Proletaria d’Urto S.Faustino e Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, è morto a perugia il 28 marzo.
Ci ha lasciato ma la sua opera vivrà per sempre. Lo ricorderemo insieme alle partigiane e ai partigiani che ci hanno garantito i valori della democrazia e della libertà e che nel corso delle loro vite hanno continuato a combattere contro i fascismi della contemporaneità e contro i tentativi di riscrivere la storia”.

Read Full Post »

 

“Più forza all’antifascismo, più futuro per la democrazia” è la sfida che l’Anpi lancia a chiusura del suo 15° Congresso nazionale svoltosi a Torino dal 24 al 27 marzo.  Una sfida possibile grazie anche ai tanti giovani che da 5 anni stanno entrando nell’Associazione, alla ricerca di valori forti, di “radice” su cui investire il loro impegno civile.

In tanti sono intervenuti dal palco del Congresso  – hanno tra i 18 e i 30 anni – per parlare di  Costituzione, della necessità della sua difesa e piena attuazione: “questo Paese non è quello per cui i partigiani hanno sacrificato la loro vita!”. Il lavoro privato di dignità, tagli alla scuola e alla cultura, beni comuni svenduti. Battaglie  contenute nel documento finale del congresso che detta la futura linea politica dell’Anpi.

Nel nuovo organo dirigente nazionale dell’Associazione, in coerenza con questa “nuova stagione”, saranno presenti   iscritti che hanno tra i 28 e i 40 anni.

Con loro i vecchi poartigiani, quelli che l’Anpi l’hanno inventata più di 60 anni rendendola un’ associazione autorevole, trasparente, capace di avere peso nelle scelte politiche, nella vita pubblica. Di  partigiani, nell’Anpi, per  l’implacabile trascorrere del tempo, ne sono rimasti pochi, pochissimi: circa 20, 30 erano presenti al Congresso di Torino.

Armando Cossutta che per le sue condizioni di salute npon ha potuto partecipare ha inviato un appassionato messaggio:  “Dobbiamo riconoscere che abbiamo grandi responsabilità perché come Anpi possiamo e dobbiamo svolgere un ruolo assai rilevante. Insieme alla orgogliosa difesa della memoria storica, dobbiamo e possiamo sviluppare  una forte iniziativa politica proponendoci come punto di riferimento per i giovani, gli intellettuali, per tutti coloro che vogliono riempire il vuoto democratico del Paese (…) Il compito di noi vecchi partigiani non può che essere quello di passare al più presto il testimone a chi per ragioni anagrafiche partigiano non è stato, ai partigiani di oggi e di dopiù mani. (…) Solo in questo modo faremo dell’Anpi una istituzione viva, capace di rappresentare ed organizzare in ogni fase storica le migliori energie del Paese”.

I presupposti ci sono tutti: la presenza dell’Associazione in tutte le 110 province italiane, una forte crescita di iscritti (oggi sono circa 120.000, 15.000 in più rispetto al 2010), una riorganizzazione interna tale da permettere di comunicarsi efficacemente all’esterno (l’Anpi è anche su Facebook con più di 50.000 simpatizzanti ed ha un sito completamente rinnovato, http://www.anpi.it).

 

Read Full Post »

L’Associazione Centro di Documentazione Popolare
il Comitato Popolare Antifascista

in occasione della commemorazione dell’eccidio fascista di Camorena (29 marzo 1944)

invitano
sabato 26 marzo 2011 (dalle ore 17,00)

presso
il Palazzo dei Sette di Orvieto

alla presentazione del volume
di Angelo Bitti, Renato Covino e Marco Venanzi
La Storia rovesciata.
La guerra partigiana
della brigata garibaldina “Antonio Gramsci”
nella primavera del 1944

saranno presenti gli Autori


al termine della presentazione sarà proiettato il video
“BANDITE”
delle registe Giuditta Pellegrini e Alessia Proietti

Read Full Post »

Older Posts »