L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA – TERNI
esprime sgomento e sconcerto per quanto è avvenuto ieri a Firenze a danno della comunità senegalese, alla quale rivolge i sentimenti di solidarietà di tutti gli iscritti. Gli episodi che hanno insanguinato le vie cittadine e sconvolto la normale convivenza civile, si iscrivono in un fenomeno che, al di là della follia di un singolo, testimonia che l’ideologia di cui questo individuo era portatore, è essa stessa caratterizzata dalla follia, dall’odio e dal razzismo.
L’ANPI, per evitare qualsiasi pericoloso ritorno di un passato oscuro, si è sempre costantemente impegnata sul terreno della solidarietà, della cultura della pace e della eguaglianza fra i popoli.
La strage di Senegalesi a Firenze deve destare un fortissimo allarme in tutti i sinceri democratici. Sarebbe fatale derubricare al gesto di un folle un atto gravissimo che viene dopo altri centinaia di fatti che vedono protagoniste organizzazioni razziste e di estrema destra. Il nostro paese è attraversato da una gravissima crisi economica che viene affrontata da istituzioni in difficoltà.
In momenti come questi la storia ci ha sempre consegnato delle tragedie.
Per questo la risposta migliore alla barbarie è fatta nell’impegno quotidiano a far vivere ed applicare il dettato costituzionale che parla di democrazia, tolleranza, diritti inalienabili dell’individuo al di là della razza, la religione, le idee politiche.
Guai a pensare che questi fenomeni sono lontani da noi. L’intera provincia è stata teatro di iniziative, prese di posizione e manifestazioni di questo tipo, da Terni a Baschi ad Orvieto a Montegabbione.
Condividiamo la presa di posizione dell’ANPI di Todi che ha chiesto al Sindaco Ruggiano di revocare le concessioni fatte a Casapound.
Questa estate nella nostra provincia sono state molte le iniziative che hanno promosso l’interculturalità, la cooperazione tra i popoli, i diritti degli immigrati alcune proprio realizzate con il Senegal. Di questo c’è bisogno accanto alla fermezza nel far rispettare le leggi.
Per i razzisti e i neofascisti non c’è spazio nel nostro ordinamento democratico.
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