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Archive for the ‘Commemorazioni’ Category

 PERCORSI DELLA MEMORIA

DOMENICA 16 SETTEMBRE 2012

  “Da Montebello alla parrocchia del prete bandito..”

Da Montebello a Morena lungo i sentieri della resistenza

 Passeggiata storico-naturalistica lungo uno dei sentieri percorsi dai Partigiani della Brigata San Faustino.

Morena,frazione nel comune di Gubbio,è stata la seconda sede della Brigata ,subito dopo l’arresto,a San Faustino, del principale promotore della  Brigata il perugino Bonucci Bonuccio.Da Morena partivano gli ordini per i vari gruppi che si erano insediati in ordine sparso,sul territorio pietralunghese.La passeggiata ripercorre,in senso inverso, i sentieri utilizzati dalle staffette per la consegna degli ordini stessi. Partenza da Montebello di Pietralunga sede del gruppo dei Tifernati,breve sosta a Cairocchi,sede del gruppo dei Pietralunghesi.Lungo il percorso visita al vecchio mulino di Morenicchia.L’intero percorso è di 8,5 chilometri.   

 

PROGRAMMA:

– ORE 8,00         RADUNO IN PIAZZA 7 MAGGIO A PIETRALUNGA

UTILIZZO PULMINO o AUTO PROPRIA  PER RAGGIUNGERE IL VOC. MONTEBELLO.

– ORE 8,30         PARTENZA DAL VOC. MONTEBELLO

– ORE 12,30 c.   ARRIVO  A MORENA

VISITA ALLA TOMBA DI DON MARINO CECCARELLI “il Prete Bandito”

PERCHI VOLESSE RESTARE A PRANZO  E’ STATO CONCORDATO UN MENU’ A  PREZZO FISSO DI 15,00 €                         PRESSO LA PARROCCHIA” –PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

A SEGUIRE PROIEZIONE DELLA INTERVISTA FATTA A DON MARINO CECCARELLI NEL 1984

 

AI FINI ORGANIZZATIVI E’ INDISPENSABILE  COMUNICARE LA PROPRIA PARTECIPAZIONE

ENTRO IL 14 SETTEMBRE c.a., AD UNO DEI SEGUENTI NUMERI:

338 8628883 MATTEO TRUFFELLI; 377 4718953  FURIO BENIGNI;

349 1926899 M.GRAZIA BARTOCCI; 339 3281024 FRANCESCO TASSI.

L’UTILIZZO DEL PULMINO PER RAGGIUNGERE IL VOC. MONTEBELLO E PER IL RITORNO DA MORENA COMPORTA UN CONTRIBUTO DI 6,00 €.

 

ACCERTARE IL GIORNO PRIMA O LA MATTINA STESSA DEL 16 SETTEMBRE, AI  NUMERI  SOPRA CITATI, CIRCA LO SVOLGIMENTO DELLA  CAMMINATA, A CAUSA DELLA  POSSSIBILE IMPERCORRIBILITA’ DEL SENTIERO IN CASO DI PIOGGIA

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Il 29 Marzo Orvieto Ricorda i 7 martiri di Camorena. Un lungo corteo si è snodato dal Piazzale delle Scule di Ciconia sino al cippo che ricorda il sacrificio di questi 7 giovani. Presnri i Sindaci dell’Orvietano e di Castiglione in Teverina, l’assessore Provinciale Stefano Mocio, il capogruppo PD al Comune di Orvieto Giuseppe Germani.

Molte le associazioni presenti e molte scuole orvietane. Per l’ANPI hanno partecipato Valentino Filippetti vice presidente provinciale, Piergiorgio Oliveti dell’ANPI di orvieto e Graziano Marini dell’ANPI di Todi.

Ripubblichiamo dal sito dell’on Carlo Trappolino :

Ricordare l’eccidio di Camorena, tornare con la memoria all’assassino di Ulderico Stornelli, Duilio Rossi , Alberto Poggiani, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Amore Rufini e Raimondo Lanari non è un mero ossequio formale. I sette martiri giustiziati dai nazi-fascisti sono i custodi di un’idea di libertà e di giustizia altrimenti astratta, impersonale, accademica. Un’idea che ha riscattato l’It…alia migliore dall’abominio fascista e sopra la quale si è costruita la nostra Costituzione repubblicana. In questo momento così delicato per il nostro Paese, tocca a noi, con la nostra passione e il nostro impegno, mettere all’opera quelle idee per fare del mondo un posto ancora migliore in cui vivere.”

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Avere memoria è un esercizio della coscienza. E la coscienza è la base distintiva che ci rende unici, speciali, all’interno del più vasto regno animale, ciò che divide l’uomo dalle “bestie” almeno sotto il profilo etico. Fino a qui tutto sembrerebbe filare liscio. Peccato che – come tutti sappiamo bene – le cose siano un po’ più complesse. I bambini innocenti sciolti nell’acido sono solo la punta dell’iceberg di indicibili episodi di quotidiana violenza dell’uomo verso l’uomo, stragi di civili, religiosi, bianchi e neri, ricchi e poveri, giovani e vecchi…Immersi come siamo nella contemporanea civiltà della comunicazione , nel tam tam quotidiano dove giocoforza prevale la breaking news, il disastro, il negativo, siamo costretti a riflettere per non essere sminuiti, resi  insensibili , smemorati, abitatori esclusivi dell’attimo, avulsi dal nostro contesto, dalla storia. Qualcuno si sofferma sulla banalità del male, sugli effetti del venir meno, spesso temporaneo e casuale, dell’umanità. Altri preferiscono investigare le cause di una, cento, mille Srebrenica, di ieri, di oggi e di domani, i momenti di apparente frattura della Storia, le faglie o le foibe che si aprono inaspettatamente sotto i nostri piedi, tra le nostre case e chiese, che incrinano le certezze, seminano sgomento, terrore. Il rischio di voltarsi dall’altra parte, di non voler “vedere” e “sapere” c’è anche oggi. E allora non è più sufficiente solo ricordare: la complessità del momento ci obbliga a partecipare, a collaborare, a costruire una  vera e propria “cultura della memoria” affinché non vi siano altri vicoli ciechi  dietro l’angolo. Quando anche l’ultimo deportato e sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau non sarà più con noi, dovremo essere ancora più vigili, attenti, proattivi, leggere e rileggere le cronache delle storie dell’orrore, tramandare il racconto dell’inimmaginabile Shoa, la distruzione programmatica e industriale di un popolo, con tutto quello che ne consegue. Dovremo ricordare e sapere distinguere. Avere memoria fa bene a noi stessi, fa bene alle nuove generazioni e fa bene al pianeta.  Ma avere memoria significa anche “stare in guardia”, di fronte alle modificazioni dell’epoca, alla perdita di sovranità delle nazioni, dei popoli, all’emergere imponente di nuove spinte economiche e sociali, ai poteri della finanziarizzione del mondo che ci slegano dalla terra, dal lavoro, dall’etica del quotidiano. Anche i nostri più nobili istituti democratici conquistati  a prezzo di decine e decine di milioni di morti nella Seconda Guerra Mondiale, sono oggi fragili  come non mai, rischiano in qualche modo di essere svuotati di senso, banalizzati essi stessi. In questo contesto difendere l’idea e la costruzione dell’Europa, non è più solo un esercizio per stucchevole di “anime belle”, di elite culturali e politiche che tracciano il solco: “Per fare l’Europa –  scrive Jacques Le Goff – occorre un impegno da parte di tutti che deve compiersi nella conoscenza del passato tutto intero e nella prospettiva dell’avvenire>>. Se l’Europa con il 7% della popolazione mondiale detiene il 20% delle ricchezze,- è chiaro a tutti –  lo squilibrio è congenito al nostro sistema. Non lo dico io, non lo dice la politica, lo  dicono i numeri.  L’appartenenza europea è dunque la chiave per un futuro di pace e di prosperità, rifuggendo i due opposti relativi. Ma quando di fronte ad un disastro scellerato come quello della “Costa-Concordia” un giornalista tedesco – Jan Fleischhauer, uno dei columnist di Spiegel online 1,

–  afferma in buona sostanza  che se il capitano fosse stato tedesco, non sarebbe mai successo: ‘Bella figura’, è lo sport popolare di massa italiano, cioè impressionare gli altri, anche Schettino voleva fare bella figura, purtroppo ha trovato uno scoglio sulla sua strada”, potremmo derubricare la frasetta come boutade di bassa lega per parlare alla pancia teutonica e vendere qualche copia in più. Purtroppo al contrario dobbiamo, come europei  rigettare anche questi atteggiamenti  di razzismo strisciante, e ricordare forse che non trovarono alcun scoglio i noti “trasporti” speciali di deportati da Roma, Parigi o Salonicco verso le rampe  dell’inferno di Auschwitz: i treni speciali giungevano sempre in orario.

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L’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea organizza per il 27 Gennaio giorno della memoria una

TAVOLA ROTONDA

sul tema :

” SHOAH MEMORIA D’EUROPA

Ebraismo e Memoria della Shoah nei Balcani”

presso la dala Uggione, palazzo Sorbello in piazza piccinino 9 a Perugia

interverranno

Ruggero Ranieri

Mario Tosti

Letizia Cerquiglini

Semso Osmanovic

Sergio Zucchi

 

 

 

 

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