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Archive for the ‘News’ Category

La corte federale di Karlsruhe ha annullato la decisione della procura generale di Stoccarda che, nel maggio dell’anno scorso, si era opposta alla riapertura delle indagini per la strage nazista di Sant’Anna di Stazzema.

Gli atti sono stati trasmessi alla procura di Amburgo, dove risiede l’ex SS Gherard Sommer, condannato in Italia all’ergastolo perché riconosciuto colpevole dell’eccidio che costò la vita a 560 tra uomini, donne e bambini che abitavano nel paese sulle montagne lucchesi.

L’articolo su:
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2014/5-agosto-2014/stazzema-germania-ci-ripensa-riapre-indagini-strage-223693995610.shtml

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“La memoria è identità. E’ per questo che il Giorno della Memoria, con cui ogni anno ricordiamo la Shoah, le persecuzioni e la deportazioni subite dai più deboli, la prigionia e la morte di coloro che si sono opposti alla follia di uno sterminio, deve continuare a rappresentare un momento di profonda riflessione e soprattutto un’esperienza da declinare ogni giorno perché quanto accaduta non si ripeta e per rivendicare il rispetto dei diritti e delle libertà di quanti, nel mondo, ancora oggi soffrono persecuzioni, ingiustizie, discriminazioni”. Così Lamberto Bottini, Segretario Regionale Pd Umbria, alla vigilia del Giorno della Memoria. “E’ importante fare di questa giornata – ancora il Segretario – un evento non solo commemorativo, ma anche e soprattutto educativo e culturale, vicino alle esperienze personali di ciascuno, per raccogliere memorie e testimoniare valori di civiltà, nella consapevolezza che è anche attraverso il ricordo che si riflette sul presente, si allontanano sentimenti di odio e si progetta il domani nel segno del rispetto, della convivenza, della tolleranza, della pace”.

“La memoria è identità. E’ per questo che il Giorno della Memoria, con cui ogni anno ricordiamo la Shoah, le persecuzioni e la deportazioni subite dai più deboli, la prigionia e la morte di coloro che si sono opposti alla follia di uno sterminio, deve continuare a rappresentare un momento di profonda riflessione e soprattutto un’esperienza da declinare ogni giorno perché quanto accaduta non si ripeta e per rivendicare il rispetto dei diritti e delle libertà di quanti, nel mondo, ancora oggi soffrono persecuzioni, ingiustizie, discriminazioni”. Così Lamberto Bottini, Segretario Regionale Pd Umbria, alla vigilia del Giorno della Memoria. “E’ importante fare di questa giornata – ancora il Segretario – un evento non solo commemorativo, ma anche e soprattutto educativo e culturale, vicino alle esperienze personali di ciascuno, per raccogliere memorie e testimoniare valori di civiltà, nella consapevolezza che è anche attraverso il ricordo che si riflette sul presente, si allontanano sentimenti di odio e si progetta il domani nel segno del rispetto, della convivenza, della tolleranza, della pace”.

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Il congresso dell’ANPI di Orvieto, tenutosi il 29 gennaio, è stato caratterizzato dalla partecipazione di due donne straordinarie.

Olga Lucchi è venuta a presentare il suo libro sui deportati umbri nei campi di concentramento nazifascisti. “Li presero ovunque. Storie di deportati umbri” è una pubblicazione  che è costata anni di lavoro a questa insegnante di storia di Foligno che con grande pazienza ha ricostruito le vicende tragiche di  uomini e donne strappati alle loro famiglie e deportati nei campi di concentramento. Tra i tanti anche quattro orvietani Costanzi, Saliceti, Simoncelli e Bianchi.

L’ntervento di Mirella  Stanzone, deportata prima a Bolzano e poi a Ravensbrück, è stato toccante. Le vicissitudini di queste deportate per motivi politici, le angherie subite nel canpo di concentramento fenmminile di Ravensbrück hanno colpito ed emozionato tutti i presenti, soprattutto i piu’ giovani.

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Si è tenuta queata mattina a Roma presso la sede dell’ANPI un’affolata conferenza stampa sull’iniziativa “Campagna di iscrizione degli artisti all’ANPI” da un’idea di Dacia Maraini e Concita De Gregorio.

Moltissimi i presenti e gli interventi da Armando Cossutta a Simona Marchini, Robetro Guerzoni, l’attore Gifuni, Montaldo e moltissimi altri.

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Articolo di Catiuscia Marini pubblicato sul Corriere dell’Umbria il 20/6/2010

Nel mese di giugno di sessantaquattro anni fa le città dell’Umbria, una dopo l’altra riacquistarono la libertà, dopo il lungo ventennio fascista. Quaranta anni fa, sempre nel mese di giugno, venne eletto il primo Consiglio Regionale dell’Umbria.

Due tappe della storia democratica dell’Umbria che vanno ricordate proprio oggi che la regione, segnata profondamente da una crisi economica e sociale, sta attraversando uno dei suoi momenti più difficili. E’ infatti dalle sue profonde radici democratiche e dall’impegno delle istituzioni che può e deve riprendere la via per il nuovo sviluppo e per la modernizzazione della regione.

Non è quindi inutile ricordare come l’Umbria e in particolare due sue importanti comunità, Perugia, la città capoluogo, e Gubbio la città dei Ceri (simbolo della Regione) siano state le protagoniste della lotta per riacquistare la libertà a costo di pesanti sacrifici con il martirio di tanti uomini e donne innocenti.

Il giorno del XX giugno è notoriamente per Perugia la data “simbolo della libertà”. Fu infatti il 20 giugno 1859 che i perugini, dopo essere insorti contro la dominazione pontificia, furono oggetto di una feroce repressione da parte dei soldati svizzeri attraverso una efferata strage che suscitò l’indignazione dell’intera comunità internazionale. Ma sempre nel giorno del 20 giugno, questa volta nel 1944, Perugia venne liberata dalle forze militari alleate che posero fine al regime fascista e poi alla occupazione nazista. Due eventi che per la città capoluogo dell’Umbria rappresentano i suoi duraturi caratteri identitari.

Gubbio, la città dei ceri, scelti quale simbolo per il gonfalone dell’Umbria, ricorda il giugno 1944 come uno dei periodi più drammatici della sua intera storia cittadina. Il suo territorio, collocato lungo l’Appennino, fu al centro del conflitto tra le truppe tedesche in ritirata e l’esercito angloamericano in avanzata, mentre le brigate partigiane attaccavano i soldati nazisti. A seguito di un attentato a due ufficiali tedeschi scattò la rappresaglia con l’arresto di quasi duecento cittadini innocenti. Quaranta di questi, uomini e donne, divennero i “quaranta martiri”, vittime innocenti di un odio cieco e disumano e furono fucilati la mattina del 22 giugno 1944 nel luogo dove oggi sorge il monumento costruito in loro onore.

Due città Perugia e Gubbio, segnate dal martirio di vittime innocenti che sono diventate il simbolo della lotta contro la sopraffazione e la dominazione straniera, per la libertà e la democrazia.

Due città simbolo che con i loro eroici sacrifici non possiamo certo dimenticare in questi tempi in cui i valori della democrazia e della libertà devono essere posti alla base di una maggiore giustizia sociale.

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