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Il 10 Aprilel’ANPI dell’Umbria ad Alfonsine per ricordare la liberazione della città a cui contribuirono molti partigiani umbri.

65 anni fa 300 volontari umbri  si unirono al rinato esercito italiano e diedero vita al gruppo di combattimento CREMONA.

Questi giovani parteciparono a molte azioni militari contro i nazifascisti e liberarono la città di Alfonsine in Emilia Romagna.

Per sancire questo legamele due città sono gemellate e i combattenti della CREMONA sono stati dichiarati cittadini onorari di Alfonsine.

Durante la seconda guerra mondiale, e precisamente tra il dicembre 1944 e il 10 aprile 1945, Alfonsine è stata teatro di cruenti scontri tra tedeschi, alleati e partigiani che combatterono sul fronte situato sul fiume Senio.

La liberazione del paese avvenne la mattina del 10 aprile 1945: furono i soldati italiani del Gruppo di Combattimento “Cremona” a entrare in paese.

Il “Cremona” si era costituito ad Altavilla Irpina, agli ordini del Generale Clemente Primieri, con i reggimenti 21° e 22° fanteria e 7° artiglieria.

Fu inquadrato nel 1° Corpo d’Armata canadese (8° Armata Britannica), e il 12 gennaio entrò sulla linea del fronte sostituendo la 1° Divisione Canadese nel settore tra Alfonsine e la costa adriatica.

Era composto da soldati del risorto esercito italiano nato dalla riorganizzazione di reparti sorpresi l’“8 settembre” in Sardegna e in Corsica. Ma si aggregarono anche molti volontari (in prevalenza partigiani toscani, umbri e marchigiani) che agirono con propri comandi inquadrati nelle armate alleate.

Si muovevano con camion e jeep, dotati un buon armamento ed equipaggiamento fornito dagli Alleati, che sempre precedettero nelle azioni di attacco.

Agli inizi del 1945 il Gruppo entrò in linea sul tratto compreso tra la ferrovia Ravenna-Alfonsine e il mare. Fin dai primi giorni i reparti del Gruppo dovettero sostenere violenti attacchi e puntate offensive sferrate dai germanici.
Il 2 marzo ebbe luogo la sua prima operazione mirante a recidere un pericoloso saliente tedesco in corrispondenza di Torre Primaro. I combattimenti furono durissimi e si protrassero fino al pomeriggio del giorno seguente, quando l’obiettivo fu conquistato di forza. Le perdite furono di 13 morti e 98 feriti.
Quelle subite nell’intera campagna ammontarono a 178 morti, 605 feriti, 80 dispersi.

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