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Posts Tagged ‘olga lucchi’

 

Alcuni giorni fà è scomparsa impovvisamente Olga Lucchi, ricercatrice, segretaria dell’Aned Umbria. Collaboratrice dell’Isuc (Istituto della storia dell’Umbria contemporanea), dell’Officina della memoria e del Comune di Foligno. Aveva  curato di recente gli atti del convegno
Dall’internamento alla libertà. Il campo di concentramento di Colfiorito e la ristampa di Memorie di un ribelle di Adelio e Fausta. Nei mesi scorsi era stato presentato il suo libro  ” Li presero ovunque. Storie dei deportati umbri” in molte città umbre ed a Roma.

La sue ricerca negli archivi, nei diari, con le testimonianze ha permesso di ricostruire le biografie di alcuni deportati, delineando un affresco ricco e complesso dell’antifascismo umbro, fatto di vite dedicate alla libertà, nella maggior parte dei casi distrutte nella macchina infernale dei campi di concentramento nazisti. Quasi tutti i grandi Lager videro la presenza di umbri: Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Dora, Flossenbürg, Gross Rosen, Majdanek, Mauthausen, Natzweiler, Neuengamme.

Olga Lucchi ci ha lasciato questo lavoro prezioso e soprattutto ci ha lasciato il ricordo di una grande carica umana e passione civi.

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Il congresso dell’ANPI di Orvieto, tenutosi il 29 gennaio, è stato caratterizzato dalla partecipazione di due donne straordinarie.

Olga Lucchi è venuta a presentare il suo libro sui deportati umbri nei campi di concentramento nazifascisti. “Li presero ovunque. Storie di deportati umbri” è una pubblicazione  che è costata anni di lavoro a questa insegnante di storia di Foligno che con grande pazienza ha ricostruito le vicende tragiche di  uomini e donne strappati alle loro famiglie e deportati nei campi di concentramento. Tra i tanti anche quattro orvietani Costanzi, Saliceti, Simoncelli e Bianchi.

L’ntervento di Mirella  Stanzone, deportata prima a Bolzano e poi a Ravensbrück, è stato toccante. Le vicissitudini di queste deportate per motivi politici, le angherie subite nel canpo di concentramento fenmminile di Ravensbrück hanno colpito ed emozionato tutti i presenti, soprattutto i piu’ giovani.

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Nel mese di gennaio e febbraio si terranno in Umbria i congressi delle sezioni dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani in preparazione del Congresso Nazionale che si terrà dal 24 al 27  marzo a Torino.

A Perugia il Congresso Provinciale di svolgerà il 28 febbraio presso il circolo ARCI di Santerminio a partire dalle ore 15.

A Terni il Congresso provinciale si terrà il 19 febbraio presso la sala consiliare del Comune di Terni a partire dalle ore 15.

In provincia di terni questo è il calendario dei congressi di sezione .

Marmore 3 gennaio

Narni 15 gennaio

Ferentillo 15 gennaio

C. Proietti di Terni 21 gennaio

Piediluco 22 gennaio

Arrone 27 gennaio

Amelia 28 gennaio

Orvieto 29 gennaio

Durante i congressi verranno presentati i libri la “La Storia Rovesciata” di Covino, Bitti, Venanzi e “Li presero ovunque. Storie di deportati umbri”, di Olga Lucchi

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La sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Orvietò terrà il proprio congresso il 29 gennaio alle ore 17 presso il Palazzo del Gusto ad Orvieto ( Palazzo S.Giovanni). La riunione sarà introdotta da Pier Giorgio Oliveti responsabile del circolo e sarà conclusa da Valentino Filippetti, vice presidente provinciale. Il congresso eleggerà i delegati al congresso provinciale del 19 febbraio a TERNI in preparazione di quello nazionale del 24/27 marzo a Torino.

Alle ore 17,30 si terrà la presentazione del libro di Olga Lucchi sui deportati umbri. In questo libro si parla anche di Angelo Costanzi, l’antifascista orvietano deportato in germania alla fine della seconda guerra mondiale.

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“Li presero ovunque. Storie di deportati umbri”, di Olga Lucchi
Arrestati nelle loro case, nei loro paesi, nei luoghi di lavoro e di emigrazione, i deportati umbri costituiscono una parte sconosciuta dell’antifascismo della regione, quello di studenti, operai, artigiani, contadini e militari che non accettarono le imposizioni del regime e l’occupazione nazista e furono per questo deportati nei Lager. La partecipazione alla Resistenza,
o la semplice accusa di solidarietà ai partigiani, e prima ancora l’opposizione alla dittatura furono alcuni dei motivi per cui furono deportati.
I luoghi in cui operarono furono quelli della Resistenza umbra e francese, le fabbriche dell’Italia del nord, Roma, le miniere di Lorena e Lussemburgo e le città francesi in cui erano emigrati. Non mancarono tra i deportati umbri le donne e alcuni ebrei. Quasi tutti i grandi Lager videro la presenza di umbri: Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Dora, Flossenbürg, Gross Rosen, Majdanek, Mauthausen, Natzweiler, Neuengamme.
Archivi, diari, testimonianze hanno permesso di ricostruire le biografie di alcuni deportati, delineando un affresco ricco e complesso dell’antifascismo umbro,
fatto di vite dedicate alla libertà, nella maggior parte dei casi distrutte nella macchina infernale dei campi di concentramento nazisti.

Olga Lucchi, ricercatrice, segretaria dell’Aned Umbria. Collaboratrice dell’Isuc (Istituto della storia dell’Umbria contemporanea), dell’Officina della memoria e del Comune di Foligno. Ha curato di recente gli atti del convegno
Dall’internamento alla libertà. Il campo di concentramento di Colfiorito e la ristampa di Memorie di un ribelle di Adelio e Fausta

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